Una vecchia questione verte sulla liceità d'una seconda via, parallela a quella cristiana, e, in caso di risposta affermativa, sulla conseguente liceità della terza. Al riguardo, diamo un'occhiata ai seguenti passi della Lettera ai galati (IV, 22-31 e V, 1-4).
«È scritto che Abramo ebbe due figlii, uno dalla schiava e uno dalla donna libera. Ora, quello dalla schiava è nato secondo la carne; quello dalla donna libera, in virtù della promessa. Tali cose sono dette per allegoria: le due donne infatti rappresentano le due Alleanze; una, quella del monte Sinai, che genera nella schiavitù, rappresentata da Agar, corrisponde alla Gerusalemme attuale, che di fatto è schiava insieme ai suoi figlii. Invece la Gerusalemme di lassù è libera ed è la nostra madre. È scritto infatti: "Rallègrati, sterile, che non partorisci, | grida nell'allegria, tu che non conosci i dolori del parto, | perché molti sono i figlii dell'abbandonata, | più di quelli della donna che ha marito". Ora voi, fratelli, siete figlii della promessa, alla maniera di Isacco. E come allora colui che era nato secondo la carne perseguitava quello nato secondo lo spirito, così accade anche ora. Però, che cosa dice la Scrittura? Manda via la schiava e suo figlio, perché il figlio della schiava non avrà eredità col figlio della donna libera. Così, fratelli, noi non siamo figlii di una schiava, ma di una donna libera. Cristo ci ha liberati perché restassimo liberi; state dunque saldi e non lasciatevi imporre di nuovo il giogo della schiavitù. Ecco, io Paolo vi dico che, se vi fate circoncidere, Cristo non vi gioverà a nulla. E dichiaro ancora una volta, a chiunque si fa circoncidere, che egli è obbligato ad osservare tutta la Legge. Non avete più nulla a che fare con Cristo, voi che cercate la giustificazione nella Legge; siete decaduti dalla Grazia».
Ciò premesso, si possono avanzare due ipotesi.*
1 - Da Agar, madre di Ismaele e simboleggiante l'Alleanza del Sinai, discendono giudei e musulmani (entrambi obbligati al rispetto di tutti i precetti della Legge, in quanto circoncisi). Da Sara, madre di Isacco, i soli cristiani (che, grazie a Cristo, godono di uno «sconto» sull'osservanza della Legge).
2 - Da Agar discendono, per loro stessa ammissione, i soli musulmani (più numerosi dei cristiani, pertanto, visto che "molti sono i figlii dell'abbandonata, più di quelli della donna che ha marito"). Da Sara, giudei e cristiani, laddove però i primi, rinnegando la Grazia operante mediante Cristo, sono tenuti a rispettare la Legge per intero.
Non contemplando l'ipotesi che ignora del tutto i musulmani (ipotesi che assegna i giudei ad Agar ed i cristiani a Sara), resta in ogni caso aperta l'interpretazione della suddetta «schiavitù», che, qualora sia intesa letteralmente, esclude dalla salvezza sia i fratelli più grandi che quelli più piccoli. A noi, nella nostra insipienza, in definitiva sembra che il riferimento a due soli fratelli, Ismaele ed Isacco, rappresenti un lenzuolo troppo corto, per tre religioni. Perché non rifarsi al solo Abramo, legittimandole tutte? O, viceversa, perché non rifarsi al solo Cristo, legittimando unicamente chi (giudeo, cristiano o musulmano che sia) Ne riconosce l'operato salvifico?


* Due ipotesi, ma solo a voler ignorare gli espliciti passaggii evangelici relativi alle suddette due domande, soprattutto di san Giovanni. Gli dissero: "Il nostro padre è Abramo". Rispose Gesù: "Se siete figlii di Abramo, fate le opere di Abramo". (VIII, 39). Gli dissero: "Noi non siamo nati da prostituzione, ma abbiamo un solo Padre, Dio". Rispose loro Gesù: "Se Dio fosse vostro Padre, certo mi amereste, perché da Dio sono uscito e vengo; non sono venuto da me stesso, ma Lui mi ha mandato" (VIII, 41-42). "Voi avete per padre Satana" (VIII, 44).
Infine, circa la seconda domanda di cui sopra [perché non rifarsi al solo Cristo?], la lapidaria risposta del Messia è che "nessuno viene al Padre se non per mezzo di me" (XIV, 6).