Che lo Stato moderno sia il Leviatano è conclusione indubitabile, alla quale non si può non pervenire sia dal punto di partenza laico che dal punto di partenza religioso.
In quest'ultimo caso, tuttavia, l'attribuire al Leviatano le fattezze di Satana può gettare nuova luce sulla questione, aiutando a capire come l'onnipervasivo strapotere dello Stato moderno non sia stato raggiunto soltanto con la forza, quest'ultima intesa in senso sia bellico che mediatico.*
All'onnipresente ingerenza statale si è giunti grazie all'entusiastica approvazione della maggioranza, cioè del popolino. Se così non fosse, perché ogni «conquista» del progresso mira a solleticare i vizi, opporsi ai quali non è da tutti, ed a deprimere le virtù, praticare le quali è da pochi? Si veda, al riguardo, la sbrigativa voce della Wikipedia, sbrigativa, ma illuminante: "Nell'Età dei lumi la differenza tra vizi e virtù perde importanza, poiché anche i vizi [...] concorrono allo sviluppo industriale, commerciale ed economico". Ovviamente, ça va sans dire, quell'«anche» settecentesco precedente i vizi, già pochi anni dopo, viene letto come «solo». In questo quadro rientra l'ultima novità fiscale europea, che introduce nel cosiddetto «PIL» nazionale il gioco d'azzardo, lo spaccio di droga e il ricorso alla prostituzione.

* Vale a dire relativo, rispettivamente, alla seconda casta, regale e guerriera, ed alla terza, mercantile e finanziaria, entrambe usurpatrici della prima, sacerdotale. Circa l'identificazione tra media e mercato, si pensi che una delle caratteristiche tradizionali della mercuriale mercatura (caratteristiche tipiche del dio-pianeta protettore dei ladri, dei mercanti e dei messaggeri) consisteva nel riferire notizie mirabolanti, sussurrare più o meno squallidi pettegolezzi e, in una parola, informare. Ciò, a non voler sottolineare l'aspetto prettamente pubblicitario e commerciale dei media odierni, creati da [e devoti a] quel dio uno e trino chiamato «Borsa-Mercato-Banca».

Col modo di agire peculiare di Satana, sicché, l'individuo che pensava di liberarsi da una collettività (famiglia, parentado, quartiere, clan, parrocchia, tribù, etnìa, ecc.) ritenuta soffocante, si è incatenato con le sue stesse mani ad una collettività ancor più soffocante, cieca, anonima, fatta di sconosciuti e svincolata da qualsiasi legame vuoi di sangue o vuoi d'onore.
Chi di noi liberati moderni è libero di, per esempio,
·    seppellire i propri defunti, magari in casa o - se lo si ha - in giardino, senza un becchino promosso ad impresario funebre e senza il regolare acquisto di un loculo cimiteriale;
·    istruire la prole, sollevando quest'ultima dall'obbligo della scuola omonima;
·    difendersi con le proprie armi per strada o con la propria lingua in tribunale;
·    costruire, con le proprie mani e senza concessione edilizia, non diciamo una casa, ma almeno una veranda, un box per gli attrezzi o un cesso sul balcone;
·    procurarsi il cibo, anziché il denaro per procurarsi il cibo;
·    approvvigionarsi d'acqua, senza doverne pagare la bolletta;
·    approvvigionarsi di luce, senza doverne pagare la bolletta;
·    approvvigionarsi di gas, senza doverne pagare la bolletta;
·    approvvigionarsi di legna (alternativa a luce e gas di cui sopra), gratuitamente;
·    nascere in casa;
·    morire in casa;
·    comprare o vendere qualcosa senza l'avallo di un notaio, il conforto di una ricevuta o la pezza d'appoggio d'uno scontrino fiscale;
·    ammalarsi (e pertanto non andare in ufficio) senza il certificato del medico della mutua;
·    curarsi da uno stregone e scaricare la relativa parcella dalle tasse;
·    curarsi o trascurarsi da solo;
·    e insomma mandare a farsi fottere tutti gli specialisti iscritti all'albo di una specialità qualsiasi?

Tuttavia, è vero, anche il prete è uno specialista. E allora? Scommettiamo che anche qui c'è lo zampino biforcuto di Satanasso, che ci ha fatto prima invidiare e poi usurpare l'unica prerogativa non usurpabile, quella sacerdotale, per poi scipparci tutte le prerogative di ogni essere umano degno di questo nome? Infatti, in quest'oggi in cui quasi nessuno ha più bisogno del prete, tutti abbiamo bisogno dello specialista di turno, dal dentista all'idraulico e dal carrozziere all'avvocato.