C'è da meditare sulla creduloneria del disincantato beota moderno, materialista da burletta che «crede solo a ciò che vede». Se afferma che la terra gira e che il sole è immobile, delle due l'una: costui o delira o, più che ai proprii sensi, crede alle favolette raccontategli da zio Odifreddi e da nonna Hack.
Dice bene il buon Chesterton: "Il guaio dell'ateo non è che non crede a niente. È che crede a tutto".* Chissà come sarebbe andata se la Chiesa avesse tenuto duro sia allora, sventagliando scomuniche, se non minacciando roghi,** che ora, evitando di chiedere perdono?


* L'esser peraltro la consapevolezza dell'immobilità solare eredità esoterica preistoricamente tradizionale e di nulla utilità pratica, conferma l'assioma pseudo-averroistico della doppia verità, l'una exoterica ed atta al quotidiano, l'altra esoterica, finalizzata all'oltremondano e non solo inutile, ma controproducente, nell'ambito mondano. Quest'ultima osservazione può far capire chi sia il burattinaio al quale il pupazzo di turno deve le proprie mosse in tal senso.

** Come è noto, a Giordano Bruno fu reiteratamente offerta la possibilità di ritrattare, cosa che peraltro il filosofo fece. Era un brav'uomo, oltre che un buon poeta, ma l'orgoglio gli fece ritrattare pure la suddetta ritrattazione. Del resto, anche nel mondo islamico si continua a venerare la figura di un al-Hallaji, senza perciò deplorarne la condanna a morte, ritenuta doverosa per gli stessi motivi che determinarono quella del nostro Bruno.