Il cosiddetto «progresso» si sta progressivamente - perciò si chiama così - rivelando come un ordigno straordinariamente ben fatto. Ogni sua componente è infatti così funzionale a tutte le altre che accettarne anche una sola equivale ad accettarle tutte.
Ci voleva una mente sovrumana per progettarlo, per congegnarlo e - secolo dopo secolo - attivarne la fase più idonea al relativo momento storico. Non riusciremo a liberarcene, ovvero a regredire, vuoi perché i suoi scagnozzi si sono arrogati il copyright del termine «liberazione», vuoi perché nessuno di noi è realmente disposto a tornare indietro. Siamo ormai tutti vittime d'una fascinazione che equipara regresso e oscurantismo.
Si pensava a tutto ciò nel leggere un articolo di P. Franceschetti, Il trattato di Lisbona - La rivincita dei templari e la maledizione di Jacques de Molay. Succintamente, ma senza troppe omissioni, l'autore vi esamina l'escalation massonica degli ultimi tre secoli, indirizzata in ordine cronologico contro la Chiesa, contro l'Impero (sacro e romano, cioè feudale) prima, e poi contro gli stati nazionali che avevano ormai esaurito il loro compito anti-feudale. In una parola, tranne la famiglia (non contemplata da Franceschetti), contro ogni componente il tessuto sociale tradizionale.
Tuttavia, pur confessandosi cospirazionista (e dichiarando che "questi argomenti non sono - come dicono alcuni miei colleghi, parenti e amici - inutili fissazioni"), tale non è fino in fondo. Si veda il paragrafo seguente.
"Tutta l’Europa di quei secoli è intrisa di cultura rosacrociana e massonica. Basti pensare che sono rosacroce Leonardo Da Vinci, Paracelso, Nostradamus, Bacone, Galileo, Giordano Bruno, Comenio, Cartesio, Newton e Leibniz; ma anche scrittori e romanzieri come Bram Stocker, Mary Shelley e Giulio Verne. Questo fenomeno è assolutamente positivo per la società di quel tempo. Solo grazie ai rosacroce infatti la ricerca scientifica poté proseguire senza la persecuzione dei papi e degli imperatori. Sono i ricercatori massonici, rosacrociani e templari [?], che hanno portato novità importanti come l’introduzione del buddismo in Europa e che hanno intrapreso nuove vie di conoscenza.
Distruggere la Chiesa cattolica e [...] rovesciare gli imperi sono due propositi non fini a se stessi o dettati solo da un’ipotetica volontà satanica, come si trova affermato in alcuni testi di matrice cattolica troppo ortodossa. A quel tempo, combattere la Chiesa equivaleva a combattere l’oscurantismo e la violenza di questa istituzione, equivaleva a portare nuove idee e nuove filosofie che altrimenti la Chiesa avrebbe ostacolato. Invece rovesciare gli imperi significava instaurare una forma di stato più democratica. [...] La Massoneria ha operato nei secoli per instaurare la democrazia come noi oggi attualmente la conosciamo, e in tal senso siamo debitori a questa istituzione di un progresso scientifico e culturale che non ci sarebbe stato, se la Chiesa cattolica avesse avuto il monopolio della cultura e della religione".

C'è poco da commentare. O con Dio o con Satana, una delle cui mille facce è appunto quella massonica moderna. Non si possono esaltare la ricerca scientifica [alla Umberto Veronesi], il buddismo [alla Roberto Baggio] e la pseudo-democrazia moderna senza esaltare anche la Massoneria. Viceversa, non si possono deprecare queste cose senza rimpiangere l'oscurantismo.
Tuttavia un sospetto sembra insinuarsi, sia pure per poco, nell'animo di Franceschetti. Aggiunge infatti che "una delle mosse più geniali della Massoneria è quella di aver creato una marea di società segrete diverse, tutte collegate tra loro al vertice. Ciò permette questo risultato: se qualcuno, come noi, prova a parlare di Massoneria e Nuovo Ordine Mondiale, immediatamente insorgono alcune persone, spesso anche dotate di buona cultura, che cominciano a fare distinzioni, dissertazioni storiche, precisazioni, sottili distinzioni tra una Massoneria e l’altra. [...] Invece la realtà è molto diversa e per tutte queste associazioni esiste un vertice unico, che manovra e dirige tutte le Massonerie, per permettere il transito verso il nuovo ordine mondiale".
Sospetto minimo, si diceva, perché in questa "marea di società segrete" vanno inserite le industrie farmaceutiche, le case automobilistiche, i network televisivi, le società assicurative, le ditte produttrici e quelle venditrici ogni quid producibile e perciò vendibile, le strutture cosiddette «pubbliche» e così via. In altri termini, tutto ciò che contribuisce a sfaldare la piramide gerarchica tradizionale rientra in questo progetto diabolicamente vasto, talmente vasto da scoraggiare ogni tentativo di analisi onnicomprensiva. Basta pensare a chi lamenta quella che chiama la «medicalizzazione dell'esistenza» (dall'ossessione diagnostica all'avvelenamento farmacologico), senza perciò criticarne il vero scopo, consistente nel [tentativo di] sottrarre l'individuo alla volontà divina.
Ovvero nel sottrarre l'individuo alla volontà dei genitori. In qual modo? Con l'istruzione obbligatoria, con l'istigazione all'adulterio, con la legalizzazione dell'aborto, con l'inurbamento coatto, con l'autismo infantile (alla genesi del quale internet collabora egregiamente), col lavoro femminile extra-domestico, con l'oracolo televisivo in attività perenne e con l'abbandono in «casa di riposo» della massima autorità familiare, nonno o nonna che sia.
Insomma, uno è liberissimo di accettarlo o di rifiutarlo, quel fenomeno definibile di volta in volta modernità, progresso, globalizzazione, usura, sviluppo, assatanamento e compagnia bella. Ma deve accettarlo o rifiutarlo in blocco. 


Ciò non pertanto, come si fa? Non tutti abbiamo la stoffa dell’eremita. E forse chi ce l’ha, ‘sta poverissima stoffa, non riesce a vestirsene, magari per pusillanimità. E allora speriamo che rifiutare qualcosa non comporti ipso facto il privarsene, potendosi anche tradurre in un utilizzo cauto e guardingo: per esempio, rifiutare le porcherie alimentari moderne non significa evitare sistematicamente di cibarsene, non tutti possedendo un orticello.