Se domani sarà Capodanno, oggi è Piedanno. Se san Gennaro è Giano, il dio bifronte che presiede alla chiusura d'una porta e all'apertura della successiva, san Gennaro e san Giro coincidono.
Se c'è un Giovanni che ride, a fine dicembre, e un Giovanni che piange, a fine giugno, Giovanni è Giano.

Nella nostra irrimediabile insipienza, e perciò senza alcuna velleità, ci sia consentito supporre che lo yo-yo sovrastante, palesemente legato alla «serie di Fibonacci» di cui nell'articolo precedente (o «più vecchio»), possa rappresentare una discreta metafora dell'Universo, ovvero di qualcosa che ritmicamente si espande e si contrae, come i polmoni o come l'alternanza dei giorni e delle notti di Brahma. Siamo in fase di espansione - ci dicono gli scienziati - ed infatti ci troviamo ancora nel settimo manvantara, ovvero nella metà crescente del calpa attuale. Prima della prossima era di Manu ci sarà il giro di boa. E i sopravvissuti dovranno trovarsi un altro Numa che, brevi manu, rimetta mano al calendario. Ma noi non ci saremo.