Una lettrice di questo modestissimo blog, della quale ignoriamo tutto,* di quando in quando appone il suo +1 (altra cosa che ci risulta un po' oscura) a qualche post, soprattutto a quelli più filosofici.
* Anche il suo esser lettrice, anziché lettore, è un'ipotesi. Pensiamo al femminile perché l'immagine che ne correda il cosiddetto «profilo» è un lunare semaforo spento.
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La penombra, nel suo comprendere sia la luce che l'oscurità, sembra adattarsi bene ad un mondo come il nostro, soggetto all'alternanza forzata del sorgere e del tramontare, del levare e del calare, del freddo e del caldo, dell'umido e del secco, insomma degli opposti.
Punto di vista molto filosofico è pertanto quello di capire che, non potendosi accrescere il piacere di tutti, chi si propone di farlo - o dice di farlo - sta pensando solo al suo 'privato' piacere (non a caso il participio «privato» implicando la privazione della collettività). Bisogna diffidare del [sedicente] filantropo, insomma.
Punto di vista ancor più filosofico è quello di capire che, rapportati piacere e bene al giorno e dolore e male alla notte, solo durante l'estate ci si può illudere d'aver allungato il giorno. E l'estate non dura mai abbastanza.