Una lettrice di questo modestissimo blog, della quale ignoriamo tutto,* di quando in quando appone il suo +1 (altra cosa che ci risulta un po' oscura) a qualche post, soprattutto a quelli più filosofici.

* Anche il suo esser lettrice, anziché lettore, è un'ipotesi. Pensiamo al femminile perché l'immagine che ne correda il cosiddetto «profilo» è un lunare semaforo spento.

Sul tema, ci è tornata in mente la vecchia battuta che dipinge la filosofia come "l'arte con la quale e senza la quale il mondo rimane tale e quale". Bene. Ci pare che definizione migliore non possa darsi, di un'arte che non ha alcuna intenzione di cambiare il creato, perfetto com'è. La perfettibilità si trova all'interno, non all'esterno, di ciascuno di noi. Perciò il vasto regno della filosofia - vedi - ama silenzio e penombra.

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La penombra, nel suo comprendere sia la luce che l'oscurità, sembra adattarsi bene ad un mondo come il nostro, soggetto all'alternanza forzata del sorgere e del tramontare, del levare e del calare, del freddo e del caldo, dell'umido e del secco, insomma degli opposti.
Bisogna accettare questa realtà, evitando di pensare di poter cambiare il mondo. Tra le inseparabili coppie di opposti figura infatti anche quella "piacere-dolore", ovvero "bene-male", se non addirittura "Bene-Male". E chi si serve delle maiuscole spesso dimentica - o finge di dimenticare - che il da lui preteso Bene universale è solo il suo bene particolare, bene proprio che ha la spiacevole caratteristica di tradursi nel male altrui.
Punto di vista molto filosofico è pertanto quello di capire che, non potendosi accrescere il piacere di tutti, chi si propone di farlo - o dice di farlo - sta pensando solo al suo 'privato' piacere (non a caso il participio «privato» implicando la privazione della collettività). Bisogna diffidare del [sedicente] filantropo, insomma.

Punto di vista ancor più filosofico è quello di capire che, rapportati piacere e bene al giorno e dolore e male alla notte, solo durante l'estate ci si può illudere d'aver allungato il giorno. E l'estate non dura mai abbastanza.