Andare a male, ovvero 'andare a puttane', conciossiacosaché si va per troje come si va per funghi.
In cotal guisa, poiché «perire» significa "andare per [baldracche]", ovvero per [scorta] ire,* «esperto» è colui il quale, avendone esperite parecchie, di esperienze, ha perso ogni speranza. Da qui l'adagio che definisce un secondo (o, peggio, un terzo) matrimonio "il trionfo della speranza sull'esperienza". E da qui la sgradevole ambivalenza di 'perito': competente da un lato e morto dall'altro.


* Il latino scortum, attestato già in Plauto, potrebbe porsi all'origine del moderno - ed infelice - 'escort', nobilitandolo alquanto. Inoltre il farvi risalire l'italiano «scorta», nel duplice senso di "provvista" e di "vigilanza", conferisce alla meretrice quell'aulica dignità che Cicerone ricorda nelle sue Filippiche (II, 105): scorta inter matres familias versabantur, nei bei tempi in cui il vino scorreva a fiumi (natabant pavimenta vino).


oOo

Il lento, inesorabile disfacimento delle cose lo avverti meglio, quando il tuo stesso corpo comincia ad andare a male, o in malora. Fino ad ieri non c'erano defezioni. Tutt'al più qualche scappatella: un raffreddore, un'emicrania, un ascesso ...
Ma questo sembra un vero e proprio ammutinamento.
È ora di cambiare [corpo].
Era ora.