Caro Marsilio,
nella tua ultima scrivi che la malattia ti sta progressivamente spegnendo ogni passione. Ti sta seccando ogni fonte di piacere (felicità, gioia, diletto, ecc.), sicché.
Capisco il tuo stato d'animo, che peraltro mi sembra congeniale a chi voglia distaccarsi dalle cose terrene (sai bene che sto anch'io con un piede, per fortuna quello della gamba più lunga, nella fossa).
Eppure voglio ricordarti due versi, lì per lì un po' criptici, di Rumi: "Le gioie vere non vanno cercate, ma solo trovate". Non ti sembrano insinuare il sospetto che "trovare", in qualche modo, prescinda da "cercare", ovvero il dubbio che «chi cerca non troverà» e «chi trova non cercò»?
Fuor di metafora, insomma, dovremmo trovare un godimento, senza cercarlo altrove, in tutto ciò che accade, per il solo suo accadere, ogni accadimento esprimendo la Sua volontà.
E ci sarà di conforto il sapere che non saremo mai gravati da un peso eccedente le nostre capacità di sopportazione.
Il Cielo sia con te.

Da Lettere ad un morto, di V. Toffoli (1964).