Dal diario di Nietzsche.
“Ciò di cui ho paura non è la spaventosa forma che sta dietro alla mia sedia, ma la sua voce; e ancora non le parole, ma il tono terrificantemente inarticolato e inumano di quella forma. Sì, se solo parlasse come gli esseri umani”. In effetti l’autore di Also sprach Zarathustra era ormai diventato il proprio farmacista, preparandosi da solo le dosi per i clisteri di tannino, l'oppio e i sonniferi. Viveva insomma in un costante delirio, il che non rappresenta una scusante, perché si è responsabili anche delle proprie allucinazioni.
Eppure, come non ricordare l’aver fatto scudo del proprio corpo, in quel di Torino, ad un cavallo frustato dal fiaccheraio?