L’Uomo, maschio o femmina che sia, super-man o wonder-woman che pensi d’essere, nasce come muore: inter faeces et urinam.*
Per l’Uomo, cioè per ogni uomo, elitario e no, di qualsiasi razza (selecta e no), di qualsisia popolo (eletto e no), di qualsivoglia ceto (abbiente, minus habens e non abbiente), di qualunque genere (maschile, femminile e neutro) e d'aspetto purchessia (nobile, ignobile e, in tal caso, quadrumane o quadrupede), il solo motivo d’orgoglio è pensare che Dio, per Suo imperscrutabile volere, Uomo ci Si sia fatto. Ciò, con buona pace dell’ominicchio, della donnaccola e del quaquaraqua che non nutrono siffatto motivo d’orgoglio.

* Così sant'Agostino. Sul tema il becero 996, alias «er giggibì», chiosa come segue: "Si 'o sposo piscia dritto e 'n s'a fà addosso, | passati nove mesi, | 'a sposa cacherà stronzi co' l'osso".