Dispiace che taluno, spulciando tra i suoi antenati, scopra il fatidico pelo nell’ovulo. Ancor più spiace che costui, pur rappresentando un parente di cui vergognarsi jattura capitabile a chiunque, darwinianamente estenda il proprio infortunio all'intera umanità. Lo psicoanalista chiama questo meccanismo «proiezione».
Piace invece a chi scrive, in quanto [immeritevole] pronipote di Adamo, considerarsi d'origine divina. Piace, si ripete, e se ne compiace con tutti i suoi consanguinei.