Ci è capitato di leggere una recensione del "Financial Times" relativa a Currency Wars, recente best-seller cinese il cui autore, Song Hongbing, confessa il suo stupore per la seguente scoperta: “Non potevo immaginare che una banca centrale potesse essere privata”. La scoperta si riferisce alla Federal Reserve statunitense, "un burattino - afferma lo studioso - nelle mani di banche private che, a loro volta, in qualche modo, sono collegate e devono lealtà ai Rothschild".
Benché tardiva, la scoperta dell'acqua calda, se prima non ce l'avevi, è sempre piacevole. A noi occidentali evoluti la cosa era nota già da qualche secolo, più esattamente dall'anno della fondazione della sedicente Bank of England, poi clonata nella napoleonica Banque de France (unico scopo della Rivoluzione) e così via, attraverso la savoiarda Banca [del Regno] d'Italia (unico scopo del Risorgimento), fino alla Banca Centrale Europea che, in quanto emanazione diretta della Banca Centrale degli Stati Uniti (ovvero la Federal Reserve di cui sopra), chiude il cerchio. Ma la capostipite rimane la Bank of England, al cui fondatore, barone Nathan Mayer Rothschild, si deve la celebre battuta per cui "chi controlla l'economia di una nazione non si cura di chi ne promulga le leggi".*
Tornando al Currency Wars con cui s'è iniziato questo post, il recensore del "Financial Times" prosegue con le seguenti due affermazioni. La prima è dello stesso Song Hongbing: “I cinesi pensano degli ebrei che sono scaltri e ricchi, perciò dovremmo imparare da loro. Persino io penso che siano veramente in gamba, forse il popolo più astuto della terra”. La seconda è di Jon Benjamin, direttore generale del Board of Deputies of British Jews: “I cinesi hanno molto riguardo per quello che considerano l’acume intellettivo e commerciale degli ebrei, con poca o nessuna cultura di antisemitismo. Ad ogni modo, questa affermazione avvalora le più screditate ed obsolete teorie riguardo agli ebrei e al loro potere. Che questo assuma credibilità nel più importante nuovo mercato mondiale è causa di grande preoccupazione.”


* Questa battuta fu meglio precisata, ai primi del '900, dall'allora presidente della medesima Bank of England, sir Josiah Stamp: "Non m'importa quale sia la marionetta che oggi siede sul trono inglese a reggere le sorti dell'impero sul quale il sole non tramonta mai. Chi controlla le finanze della Gran Bretagna controlla l'impero britannico. Ed io controllo le finanze della Gran Bretagna".

Quest'ultima informazione è tratta da M. Montagne, il cui Mathematically Perfected Economy merita ogni attenzione. Vi si trova, tra l'altro, grande copia di citazioni illustri, tra le quali spiccano quelle di J. Kennedy e A. Lincoln, due personaggi legati da singolari coincidenze esistenziali, la più significativa delle quali è l'acerrima avversione nei confronti del sistema bancario moderno.