Riportiamo di seguito due brani, relativi al rapporto tra Chiesa e Massoneria, di René Guénon. Il primo (A proposito dei segni corporativi e del loro significato originale), è reperibile in "Regnabit", febbraio 1926, ed in "Études Traditionnelles", aprile-maggio 1951; il secondo (Dell'iniziazione), in "Études Traditionnelles", luglio-agosto 1947.

«In verità, non ci sono molti simboli che possano dirsi esclusivamente massonici; già lo segnalammo a proposito dell'acacia [...].* Anche emblemi specificamente legati all'edilizia, come la squadra ed il compasso, sono stati comuni ad un gran numero di corporazioni, potremmo anche dire a quasi tutte (il Compagnonaggio vietando il compasso solo al calzolaio ed al fornaio), senza con ciò parlare dell'utilizzo fattone in ambito puramente ermetico.
La Massoneria si serve di simboli abbastanza eterogenei, almeno all'apparenza, ma ciò non deve far credere, come spesso accade, che si sia appropriata dei medesimi per stravolgerne il significato autentico; in realtà essa li ha ricevuti, come le altre corporazioni (giacché originariamente era una di queste), in un'epoca nella quale era ben diversa da ciò a cui s'è ridotta oggidì; li ha ricevuti e conservati, pur non comprendendone più, già da molto tempo, il significato.
"Tutto indica - diceva Joseph de Maistre (Mémoire au duc de Brunswick, 1782) - che la Frammassoneria volgare è un ramo staccatosi, forse perché fradicio, da un tronco antico e rispettabile". È esattamente in tal modo che deve intendersi la questione, perché con troppa frequenza si commette l'errore di non pensare ad altro che alla Massoneria moderna, senza rendersi conto che quest'ultima è semplicemente il risultato di una deviazione. I primi responsabili di tale deviazione furono, a quanto ci risulta, i pastori protestanti Anderson e Desaguliers, che redassero le costituzioni della Gran Loggia d'Inghilterra, pubblicate nel 1723, e che fecero sparire tutti gli antichi documenti capitati loro sottomano, affinché nessuno si accorgesse delle innovazioni che stavano introducendo, e soprattutto perché tali documenti contenevano formule da loro giudicate molto imbarazzanti, come l'obbligo di 'fedeltà a Dio, alla Santa Chiesa ed al Re', segno incontrovertibile dell'origine cattolica della Massoneria.** Quest'opera di falsificazione fu compiuta dai protestanti durante il quindicennio che va dalla morte di Christopher Wren, ultimo Gran Maestro dell'antica Massoneria (1702) e la fondazione della nuova Gran Loggia d'Inghilterra (1717). Ciò nonostante, costoro lasciarono intatto il simbolismo, senza accorgersi che lo stesso, per chi era in grado di comprenderlo, testimoniava a loro carico con la stessa eloquenza dei testi scritti, i quali ultimi, peraltro, non avrebbero potuto esser totalmente distrutti.
Ecco qui, riassunto molto in breve, quanto dovrebbero sapere coloro che desiderano contrastare efficacemente le tendenze della Massoneria attuale.

* L'acacia, analogamente al salice della tradizione cinese ed al "ramo d'oro" dei misteri eleusini, è un simbolo d'immortalità. Nella liturgia cattolica, come palma (nella Domenica delle palme, festa detta anche "Pasqua dei fiori"), allude più specificamente alla resurrezione.

** Durante il secolo XVIII, la Massoneria scozzese rappresentò un tentativo di ritorno alla tradizione cattolica, incarnata dagli Stuart/Stewart, in opposizione alla Massoneria inglese, protestante e devota agli Orange. In seguito si ebbe una deviazione anche nei paesi latini, nuovamente in senso anti-cattolico, ma è preferibile insistere soprattutto sulla "protestantizzazione" della Massoneria anglosassone».

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«Nel numero di settembre [di "Le Symbolisme"], Jules Boucher tratta dell'iniziazione in un articolo che trasuda un pessimismo inopportuno. Certamente non gli si possono rimproverare la denuncia dei preconcetti del razionalismo o la deplorazione della trivialità di certe teorie che nulla hanno di iniziatico. Tuttavia l'autore sembra negare totalmente l'evenienza dell'iniziazione virtuale, visto che conclude così: "È possibile contrastare la decadenza della Massoneria? Per farlo, sarebbe necessario ritrovare la Parola Perduta; a noi pare che tale Parola (il Verbo iniziatico) sia perduta irreparabilmente".
Segue l'articolo una risposta di Marius Lepage che inquadra correttamente il problema e della quale citiamo il seguente estratto.
"Viviamo anni di accelerato oscuramento dei principî spirituali che finora hanno sorretto il mondo, questo mondo in via di disfacimento. [...] L'incomprensione collettiva dell'espressione umana del sacro è il segno ben noto dell'approssimarsi della fine dei tempi. Perché affliggersi? Quel che dev'essere, sarà. Tutte le cose concorrono ad un fine. La decadenza di tutte le organizzazioni iniziatiche non è null'altro che l'effetto della corruzione del genere umano, di volta in volta vieppiù allontanantesi dal Principio. Perché dolercene, se siamo certi che la fine di questo mondo fa parte dell'armonia universale? [...] Nel seno delle organizzazioni iniziatiche, ad onta di ogni deviazione ed alterazione, si conservano le testimonianze dello Spirito, grazie alle quali il Verbo sarà trasmesso a coloro che riceveranno l'incarico di farLo conoscere agli uomini del ciclo venturo. Ciò vieta qualsiasi pessimismo, perché non sappiamo quando e come le parole che pronunciamo ridesteranno i centri sottili, in qualcuno dei nostri fratelli, trasformandolo in un guardiano della Tradizione"».