Sembra cosa relativamente recente, il riscaldamento climatico (ed il conseguente innalzarsi del livello dei mari). E non si pensa che Orazio vedeva il Soratte imbiancarsi ogni anno; che Virgilio ed Omero parlavano di un canyon, tra Scilla e Cariddi; che Platone sapeva esservi stata ancora melma, qualche millennio prima di lui, dopo le colonne d'Ercole.
Lo dice anche il clavigero protopapa (nella Seconda lettera, III, 5-7), sicché non ci resta che ringraziare il buon Dio se, invece di ustionarci ex abrupto, ci scalda a bagnomaria. Ciò detto, come non insospettirsi davanti al dilagante allarmismo mediatico, ben orchestrato da [finti] ecologi, ecofili ed ecomani?