L'aggettivo «ordinario» ha fatto la stessa brutta fine del suo confratello «normale», questo significando "a norma [di Legge]", quello, "secondo l'Ordine". Ma era prevedibile che noi, evoluti come siamo,* sostituissimo la Legge con una miriade di leggi (e decreti-legge) e l'Ordine con una nutrita varietà di ordini (alfabetico, sparso, per data, ecc.).


* Anche al vocabolo «evoluzione» è toccata la stessa sorte, sebbene in meglio, anziché in peggio. Il termine infatti indica null'altro che un giro, una piroetta, una fase, insomma una 'voluta' la quale può rivelarsi sia migliore che peggiore della precedente (o della successiva). Idem circa il feticcio del «progresso», sostantivo che, in assenza di specificazioni relative al da dove e il verso dove, non ha senso alcuno.

Quanto sopra, al mero scopo di elogiare un artista extra ordinem (nel senso moderno sopra evidenziato), cioè straordinario, o tout court extra: Redmer Hoekstra. Grazie al suo talento (per il quale, oltre a quanto segue, vedi e vedi), le cose sembrano altro da ciò che sono. Se si preferisce, sono altro da ciò che sembrano. Manca la spinta verso l'alto, è vero, ma questo è il pedaggio dovuto ai tempi (a meno che non si voglia interpretare questo ritratto - vedi - come un tacito omaggio a Benedetto XVI).



A proposito di spinta verso l'alto, va detto che non la si intende solo in senso religioso. Per quanto quest'ultimo non debba mancare, bisogna aggiungervi un insieme di caratteristiche riassumibili - come abbiamo detto altrove - nei termini seguenti: "lealtà, abnegazione, virtù (nell'accezione botanica e no), obbedienza, frugalità, pudicizia, povertà (in senso monastico e cavalleresco), rispetto, pulizia, eleganza, onere dell’onore ed onore dell’onere e, in definitiva, noblesse oblige". Ci siamo attenuti a questo criterio sia nel blog Omnia bona che nelle pagine dedicate a sant'Antonio (vedi questa, ad esempio, nella quale Sergio Toppi presenta il suo Federico II), pagine che peraltro ostentano anche non pochi scadimenti di tono, dovuti all'altalena interiore tra l'angelo e la scimmia.