Alba Parietti e Angelina Jolie.
Circa la prima, apprendiamo - dal sito Dagospia - che i suoi glutei hanno "accecato un'intera generazione di italiani". A dirlo è la proprietaria dei glutei medesimi, i quali, per quanto ben fatti, non dovrebbero esser motivo di vanto. Ci pare infatti lecito inorgoglirsi - sia pure con moderazione - solo di quanto nasce dal sudore della fronte o dal dolore delle viscere (se non s'è fatto ricorso all'anestesia). Tuttavia - si dirà - la palestra sottintende il sudore della fronte. Vero, sebbene ci sia qualche differenza tra creazione e manutenzione.
Invece sul conto della seconda signora, non meno avvenente della prima, la Wikipedia ci fa sapere che ha rinunciato ad entrambe le mammelle. Ciò perché qualcuno,* a nome della Scienza (divinità maiuscola, ma anonima), le ha detto che così facendo si riduce il rischio di contrarre un cancro.


* Esculapio? Si tratta dello stesso giochetto di cui s'è parlato a proposito dell'idealismo (e della presunta innocenza, o innocuità, della filosofia), consistente nel mascherare il tornaconto del singolo col beneficio della collettività, ovvero con l'attribuire ad un'entità fittizia, ma socialmente riconosciuta (o che si è fatto in modo di riconoscere socialmente, grazie alla bovinità popolare), la volontà di Tizio e di Caio. In tal modo, passando dalla medicina alla politica, fare un sacrificio perché "ce lo chiede l'Europa" è più facile che se ce lo chiede Sempronio. Ciò, a prescindere dall'amara constatazione che oggi fa vedere sinonimi medicina e politica (cioè - per nostra disgrazia - economia). Come spiegare altrimenti la ragione della messa al bando di medici quali, per un esempio italico, Di Bella e Simoncini, che pure avrebbero ogni diritto di parlare a nome della suddetta Scienza?

Ora, visto che non s'è ancora trovato - a disdoro della relativa ricerca - il virus del cancro, un malanno endogeno non è che un brutto scherzo del tuo corpo. È insomma qualcosa che tu fai a te stesso. Ma, se non ti fidi di te stesso, di chi ti puoi fidare? Da questo punto di vista, meglio la Parietti.
Del resto i greci - incuranti della disapprovazione di Platone - apprezzavano i glutei di Afrodite callipigia. Per dir meglio, delle rappresentanti terrene di Afrodite (anche di quelle che si amputavano una mammella).


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A proposito del sopra citato Luigi Di Bella, merita attenzione quanto detto dal figlio del medesimo su quella che sembra "una resa incondizionata, una malcelata confessione d’impotenza, una tacita ammissione di fallimento" dell'oncologia ufficiale. Avendo infatti più d'un autorevole rappresentante la scienza medica in questione approvato la scelta della Jolie (la quale s'è poi fatta asportare anche tube ed ovaie), Giuseppe Di Bella così scrive: "Estendendo questo concetto di prevenzione alle situazioni di familiarità di neoplasie cerebrali, applicando la stessa logica, potrebbe essere consigliata come terapia preventiva di neoplasie cerebrali la decapitazione".