Dell'importanza di un fiocco rosa.
Ieri mia nipote, con ciò dimostrando la stessa sagacia della nonna, ha dichiarato che il lessico - soprattutto quello triviale - svela verità altrimenti indimostrabili. L'esempio addotto a conferma era quello della [buona] fortuna, il disporre della quale è detto «avere culo».
Alla mia obiezione circa la neutralità della zona anatomica in questione, ha ribattuto trionfante: "No. Qui si allude ad un culo esclusivamente femminile,* tant'è che la sua controparte, la malasorte, la mancanza di [buona] fortuna, in una parola la sfortuna, è definita «sfica» (o - se si è settentrionali - «sfiga»)".


* Eppure le donne, benché depositarie di tanto bendidìo, si lamentano - per dirla alla napoletana - «una continuazione». Il motivo dev'essere cromosomico, visto che un altro dato tradizionale assegna alla lamentela il n° 60. Ora, 6 + 0 = 6, alias chella ca 'uarda 'n terra.

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Tornando al fondoschiena, findivita o ω che sia, va peraltro detto che la sua bontà sembra davvero universale: il nostro «aver culo» si traduce infatti letteralmente nel tener culo spagnolo, metaforicamente nell'avoir du pot ("vaso", per quanto 'improprio') francese ed allegoricamente nel tedesco schwein ("porco") haben. L'inglese sembra far eccezione, al riguardo; tuttavia il colloquiale booty sta sia per buttocks (butt, ass, specifically female posterior) che per winnings (pirate treasure, plunder or other ill-gotten gains).
Premesso tutto ciò e riprendendo l'argomentazione di mia nipote, potremmo concludere che la jattura di nascere 'sficati' (cioè col fiocco celeste) la si possa combattere solo a) unendosi ad una femmina - nonostante il dispendio di tempo e di denaro che ciò comporta - o b) effeminandosi. Potremmo, ma non vogliamo. Anche perché, in tal modo, due lesbiche rappresenterebbero una doppia [buona] fortuna.
Qualora invece si vogliano socraticamente equiparare le natiche virili a quelle muliebri, si deve ammettere che i maschi omosessuali (euruproktoi,* secondo Aristofane), pur condannati alla sfica, hanno culo.


* Tra lessico e Nuvole - dall'opera omonima - euruproktos è stato tradotto in varii modi: "cinedo", "bagascio", "impudico", "baron coll'effe" (toscanismo, questo, che sta per l'un po' meno eufemistico "baron fottuto"). Il composto di proktòs ("ano") ed eurùs ("ampio", "spazioso", "aperto", "dilatato", che talvolta è collegato ad «Europa»), in inglese è reso più propriamente con gape-assed.