A chi, come lo scrivente, abbia definitivamente rinunciato ad opporsi alle circostanze (considerando ogni accadimento, piacevole e no, allettante o meno,* opera dell'Altissimo), la seguente osservazione dell'emiro Abd al-Qādir - tratta dal suo Kitāb al-Mawāqif - può risultare un po' indigesta.


* Stiamo parlando della resistenza alle tentazioni. In proposito lo scrivente deve confessare la propria debolezza, talché ogni sua vittoria nei confronti d'una qualsiasi lusinga peccaminosa non è dovuta a lui, ma - di nuovo - alle circostanze. È dovuta a Lui, in altri termini.

«Se Dio avesse voluto non Gli avremmo associato alcunché, [...] né avremmo dichiarato illecito alcunché» (Corano, VI, 148). Queste parole rappresentano un caso di enunciazione veritiera utilizzabile con intento menzognero […]. L’aspetto menzognero dell’enunciato consiste nel pensare che tutto quanto Dio vuole per i Suoi servi Lo soddisfaccia e Gli sia gradito. Questo è falso. Se tutto ciò che Dio vuole per i Suoi servi fosse un bene, ne conseguirebbe che l’invio dei Messaggeri e la promulgazione delle Leggi sacre sarebbero inutili. 
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D'altra parte, per dirla con Utpaladeva (nel suo Îśvarapratyabhijñâkârikâ), "è sempre e solo Uno, il Sé che Si manifesta come sé e come altro da sé", ovvero come te e come gli altri, come te e come le cose, come te e come tutto ciò che ti accade. Solo in questo senso non c'è differenza tra la prospettiva vedantina dell'illusorietà del mondo e quella tantrica della realtà del medesimo.
«Un’analoga dottrina - annota Panurge - è espressa in ambito islamico, dove si introduce il concetto di “teofania” (tajallî). Si veda il seguente passo dello shaykh ibn Arabî: l’Esistenza universale è unica nella sua essenza e 'niente è con essa'. A questo proposito si può trovare una sottile indicazione nelle parole della Legge sacra: in questo c’è un avvertimento per colui che possiede un ‘cuore’ o che risveglierà il suo ‘udito’ (Corano, L, 37). [...] Non c’è che Lui, nonostante il fatto che siamo esistenti; però è certo che lo stato contingente (al-hâl) è uno stato contingente, mentre la realtà essenziale (al-‘ayn) è realtà essenziale. Non c’è che un non-manifestato che appare e una manifestazione che scompare; in seguito essa riapparirà, per sparire nuovamente e ancora apparire e sparire. Puoi continuare a volontà. Se segui il Libro non trovi altro che un Unico che è Lui (Huwa). E Huwa non cessa mai di essere nella non-manifestazione (dal Kitâb al-Jalâla wa huwa kalimatu-Llâh)».
Di nostro aggiungiamo solo che il pronome maschile Huwa andrebbe reso meglio con l'Id latino, cioè né Lui, né Lei.* Nec utrum, insomma, neti neti.


* Al riguardo ci viene in mente una famosa uscita di papa Luciani, che volle precisare, suscitando non poco scandalo, quanto Dio sia Madre, oltre che Padre.