Or non è guari (brutto francesismo, sebbene non privo d'un certo charme d'antiquariato, tratto dall'omofono il n'y a guère), poc'anzi, insomma, contrapponevamo le arti fonetiche a quelle plastiche.
Da un lato, quindi, ad esempio, poesia e musica, arti destinate all'udito e dipendenti dal tempo, ovvero dalla successione: prima una canzone, poi un'altra (mobile - nel tempo - l'oggetto da fruire, statico - nello spazio [di un teatro] - il soggetto fruitore). Dall'altro, ancora ad esempio, pittura e scultura, arti destinate alla vista e dipendenti dallo spazio, ovvero dalla compresenza: più tele, più marmi (statici - nel tempo - gli oggetti da fruire, mobile - nello spazio [di un museo] - il soggetto fruitore).*
Per dirla diversamente, nelle prime si hanno il moto dell’oggetto e la stasi del soggetto, nelle seconde la stasi dell’oggetto e il moto del soggetto.

* Altre classificazioni delle varie forme d'arte sono elencate qui.
 
Abbiamo inoltre aggiunto la constatazione secondo cui solo il movimento può amalgamare spazio e tempo, nel suo unificare simultaneità (o compresenza) e successione (o discontinuità): un salto [nello spazio o nel tempo] rende cospaziali e contemporanei, vale a dire coesistenti, sia il qui ed il là che l'ora e l'allora.
Ebbene, prodigio della tecnica, il piccolo ed il grande schermo hanno livellato questa differenza tra arti fonetico-acustiche ed arti plastico-visive, grazie al movimento virtuale. Non c'è infatti differenza tra chi assiste ad un concerto e chi osserva una pinacoteca, qualora sia questa che quello vengano proiettati su uno schermo (di computer, di televisione o di cinema che sia). In altre parole, oggi stando seduti si può fruire di quel che ieri era fruibile solo camminando.
Viceversa oggi, camminando, si può fruire di quel che ieri era fruibile solo stando seduti.


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L'ultimo capoverso precedente non allude solo agli auricolari, che permettono di pensare ad altro, o di non pensare affatto, durante il passeggio, la marcia, il footing o il moto purchessia. Allude anche al cibo, che fino a pochi decenni or sono sarebbe stato indecoroso consumare distrattamente, ovvero in altre faccende affaccendati. Age quod agis, dicevano gli antichi.
L'alternativa suggerita sopra, pertanto, che pure si può arricchire a piacimento,* oggi non è più valida. Stasi e moto coincidono, quando guardiamo immobili l'immobilità di uno schermo sul quale si susseguono impulsi elettronici o quando ascoltiamo in moto [proprio o altrui, cioè in macchina, in aereo, in treno o in nave] un susseguirsi di
impulsi elettronici.

* Alle arti acustiche, moltiplicabili in un singolo spazio (potendosi ascoltar [bene] più suoni insieme), ma che non lasciano tracce nel tempo, si possono collegare il nomadismo e la pastorizia; a quelle visive, non moltiplicabili in un singolo spazio (non potendosi veder [bene] più immagini insieme), ma che lasciano tracce nel tempo, si possono collegare la stanzialità e l'agricoltura. Alle prime si può aggiungere la recitazione (o il canto); alle seconde, l'architettura (o l'edilizia). Alle prime, fino al secolo scorso, si confaceva l'etnologia; alle seconde, l'archeologia. Alle prime, mancando i fatti, si supplisce con la fantasia; alle seconde, mancando la fantasia, si supplisce con i fatti.