"Lascia che i morti seppelliscano i loro morti" (Luca, IX,60).

"Non dir male dei morti" (de mortuis nihil nisi bonum,
τὸν τεθνηκóτα μὴ κακολογεῖν).

Chi sono i morti, se non quelli che hanno - come suol dirsi - «mollato la presa»?
Con buona pace dell'aulico carpe diem hanno mollato tutto, non solo l'anima.
Dalla necrofilia alla coprofilia (cui s'è accennato - mediante il trilittero KPR - anche qui), si può giungere alla corpo, o carpo, filia.
Come ogni scienza, l'etimologia è una bella cosa. Ma, se non si sa dove si vuole andare a parare, è subito notte. Così il prefisso ped: che c'è in comune, tra il pedante e il pederasta, tra il peduncolo e il pedicello, tra il pedone e la pedina, tra la pedofilia e il pediluvio [universale]?
Inoltre pedica, in latino, è "pastoia", laonde dicesi «impastoiato» colui il quale trovisi tra impicci e impacci. Sta quindi per "laccio", "cappio", "guinzaglio", tant'è che a) i «legami coniugali» sono le nuptiales pedicae e b) «peccato» è la contrazione di pedicatum, il che fa del peccatore uno "schiavo" (captivus, ovviamente diaboli). Tuttavia, essendo pedicare (o, meglio, pædicare), sempre in latino, un atto del quale solo il gay pride può andar fiero, ci si può chiedere quale sia il nesso tra piedi e deretano.*
Né aiuta il ricorso al logos greco (che farebbe del logopedista un logopodista), perché niente collega la podagra al podere. E chi coltiva quest'ultimo non perciò è poderoso. Va comunque precisato che, se la confluenza nelle estremità inferiori di pod dal greco e di ped dal latino è da ritenersi accidentale (nei limiti in cui tale aggettivo ha un senso), quella di ped e pæd - paid in greco - è solo acustica. Enciclopedia, infatti, non allude ai piedi di un ciclista o al cerchio di un "bambino" (paidòs, per la gioia del pedofilo), ma ad una cultura (paidèia) circolare, rotonda (en kýklos), magari wikipedicamente "veloce" (wiki, in hawaiano). 


* Un indizio lo fornisce la postura, eretta o carponi (ancora KPR), perché i primi rappresentano la parte terminale di un bipede, il secondo la parte terminale di un quadrupede.