Ci eravamo ripromessi (qui) di tornare sul tema, con facile gioco di parole definito del «culto dell'occulto» e - visto che a Dio non è dispiaciuto - vi torniamo.
In due parole, diciamo solo che per la quasi totale unanimità dei bipedi senz'ali che siamo noi moderni l'occulto è ciò che, se è stato finora occultato, è bene che tale rimanga. Tentare di scoprirlo equivale a tentare - dicevano i nostri nonni - di «orinare contro la luna».




L'immagine sopra riprodotta è di Pieter Bruegel «il vecchio», appassionato cultore non dell'occulto, ma dell'ostinata 'arretratezza' paesana. Lo stesso gesto ribaldamente 'prometeico' viene infatti biasimato sia nei
Dodici proverbi che nei Proverbi fiamminghi (vedi, nel riquadro bianco). Dopo aver rinviato alla Wikipedia, per entrambi i dipinti, segnaliamo che anche Angelo Branduardi, nelle sue note Confessioni di un malandrino (ispirate a Sergej Esenin), canta questa bravata goliardica.
Non varrebbe la pena di parlarne, se non fosse perché tale esibizione è venuta recentemente alla ribalta, grazie a qualche esponente l'ex gentil sesso. Il lettore curioso troverà facile soddisfazione [alla sua malriposta curiosità] nelle Immagini di Google, dopo aver cercato la parola "femen".
Grande cosa, la liberazione, soprattutto su carta (orinare contro la luna celeste comportando l'auto-battesimo).